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Differenze tra piano cottura a gas e induzione

Differenze tra piano cottura a gas e induzione

Negli ultimi anni le continue innovazioni tecnologiche in ambito casalingo hanno visto cambiare ed evolversi anche i nostri piccoli e grandi elettrodomestici, diventando sempre più touch nel controllo e nei display. Tra questi vi è anche il piano cottura della nostra cucina, che oggi, oltre a quello consolidato con l’utilizzo del gas, nel mercato si fa sempre più spazio il moderno piano cottura a induzione.

In questo articolo analizzeremo le principali differenze, spiegando il funzionamento di uno e dell’altro ed evidenziando eventuali pro e contro di ciascuno.

Come funziona un piano cottura a gas?

Quest’ultimo è il più diffuso ed economicamente il più conveniente!

E’ dotato di fuochi di varie dimensioni facilmente regolabili a mano tramite una manopola, ed è alimentato da gas naturale o propano. L’utilizzo è semplice ed intuitivo, basta premere la manopola di comando del fornello che si desidera accendere e ruotarla completamente in senso antiorario. Ogni manopola ha sotto di sè un rubinetto che apre e chiude il passaggio del gas verso il fornello corrispondente, pertanto nel momento in cui si preme e si gira la manopola, il gas passa e la candela di accensione innesca la combustione.

Il piano cottura a gas, può essere realizzato in acciaio inox, smaltato o vetro. Indipendentemente dal materiale, in appoggio vi è sempre una griglia solitamente in metallo o in ghisa (più resistente e duratura nel tempo) in modo da garantire la stabilità delle pentole e permettere un corretto distanziamento tra il bruciatore e i tegami. Il fuoco esce dal bruciatore, questa montagnola tonda e piatta, composta da 2 o più elementi, staccabili e lavabili separatamente.  Se tolgo questa montagnola,  sul piano cottura vedrò una rientranza , un buco. Il numero dei bruciatori può variare da quattro a sei e le dimensioni cambiano a seconda del modello, ma oscillano dai 60 cm (versione standard) ai 90 cm, in caso di sei postazioni fuochi.

La durata media di un piano cottura a gas di ultima generazione, eseguendo una corretta manutenzione settimanale, è stimata intorno i 18 anni/20 anni, questo grazie anche alla semplicità della sua componentistica.

Per quanto concerne l’efficienza energetica, i piani cottura a gas più recenti riescono a garantire un’efficienza del 65%.

Vantaggi e svantaggi del piano cottura a gas

Andiamo ora ad analizzare i suoi punti a favore.

  • la semplicità dell’utilizzo:
  • la convenienza del costo rispetto ad altre tipologie di piano cottura
  • l’ adattabilità ad ogni tipo di pentola e padella, quali acciaio inossidabile, terracotta, ferro o ceramica che sono in assoluto da preferire per l’uso quotidiano perchè riducono al minimo la cessione di sostanze nocive
  • Ultimo e vantaggioso aspetto di questo piano cottura è che il suo funzionamento non viene compromesso in caso di assenza di corrente.

Vanno evidenziati però anche i suoi punti a sfavore:

  • la notevole dispersione di calore
  • i tempi di cottura più lunghi
  • la difficoltà nel pulirlo perchè la superficie non liscia, e le rientranze che si formano togliendo i bruciatori, fanno si che non basti il semplice passaggio di una spugna per rimuovere sporco e grasso
  • non è sicuro per via delle possibili scottature in caso accidentale
  • e per ultimo, ma non sicuramente trascurabile, c’è sempre il rischio di una perdita di gas in casa.

Come funziona un piano cottura ad induzione?

I piani cottura a induzione lavorano tramite la comune elettricità casalinga. Il loro piano è completamente liscio in materiale vetroceramico e la superficie si scalda solo a contatto con il pentolame posto sopra di esso. Mediante delle bobine attraversate da corrente elettrica viene generato un campo magnetico che riscalda direttamente la base delle pentole a fondo ferroso. Le schede elettroniche rappresentano il cervello dei piani cottura a induzione controllando e gestendo tutta la componentistica, assicurando la corretta comunicazione tra le varie parti. Gli inverter invece sono il cuore pulsante dell’ induzione, questi dispositivi infatti, forniscono potenza alle bobine trasformando la tensione elettrica di ingresso da 230 Volt, ad una tensione alternata. Per finire c’è il pannello di comando, composto da una scheda e da un chip che contiene un software per la corretta gestione energetica.

In merito alla durata nel tempo questo tipo di piani cottura, pur non necessitando di nessuna manutenzione, dura meno rispetto a quelli a gas per via di una componentistica più complessa. I piani cottura a induzione sono progettati per funzionare generalmente circa 30.000 ore, ipotizzando di cucinare 5 ore al giorno, quindi circa 15-20 anni, chiaramente la durata può subire variazioni in base alla qualità del piano stesso e la cura che si avrà nel suo utilizzo.

L’efficienza è superiore al 90%, garantendo così uno spreco energetico irrisorio.

vantaggi e svantaggi del piano cottura a induzione

Andiamo ora ad analizzare i suoi vantaggi maggiori:

  • l’alto rendimento perché non vi è alcuna dispersione, il calore è direttamente convogliato solo sul fondo della pentola
  • i tempi di cottura sono veloci ed uniformi
  • è pratico da pulire
  • è sicuro perché non usando il gas, il rischio di scottarsi è davvero minimo
  • si può programmare la fine della cottura e lo spegnimento automatico. Alcuni modelli sono dotati di timer, pertanto metto le patate a bollire, schiaccio il timer, gli dico quanti minuti voglio che la pentola prosegua la cottura e finiti i minuti si spegne automaticamente

vanno menzionati anche gli svantaggi:

  • il suo acquisto spesso non è economico
  • richiede pentole apposite con fondo ferroso
  • spesso richiede un aumento di voltaggio del contatore con relativi costi o l’installazione di pannelli fotovoltaici
  • altro fattore spesso non considerato è che la cottura dei piani a induzione produce molto vapore che tende a condensare sui mobili circostanti e su piastrelle, ma una soluzione davvero efficace per evitare il problema, può essere quella di installare una cappa anticondensa, con una buona aspirazione.

Curiosità sui piani cottura

  • nel caso non tutte le vostre pentole siano con fondo ferroso, esistono in commercio  degli adattatori di varie dimensioni, dei cerchi in ferro, sottili, i progettati per adattare le normali pentole e padelle all’utilizzo dei piani di cottura a induzione con un funzionamento molto semplice e sicuro.
  • ci sono vari studi e varie teorie contrastanti che sosterebbero che i campi magnetici provocati dai piani cottura ad induzione costituirebbero per la salute un pericolo da non sottovalutare. Il tempo darà ragione o meno a queste ipotesi.
  • Più di un cliente ci ha raccontato che gli è successo di dimenticare la pentola sul piano cottura ad induzione, e che dopo un tot di ore si è automaticamente spento, episodi in cui il cibo si è comunque bruciato, ma salvando la casa e la pentola.
  • per avere la certezza che una pentola vada bene o meno per il tuo piano cottura a induzione, puoi fare la più classica delle prove, ovvero attaccare un magnete (calamita) alla parte inferiore della pentola, se la stessa rimane attaccata puoi stare sereno: la tua pentola è compatibile con i piani a induzione.

Concludendo, il piano cottura a gas è ideale per chi ama la tradizione e cerca un prodotto di buona qualità mantenendo costi non eccessivi, mentre, il piano di cottura a induzione, è più adatto per chi cerca performances più elevate e tempi di preparazione dei cibi ridotti.

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